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Villa

Il paesaggio italiano e le periferie dei centri storici sono abbelliti da migliaia di ville e residenza che costituiscono una delle maggiori attrazioni per chi desidera gustare lo stile di vita italiano, fino ad immergersi nella dolce vita. In aggiunta le tipiche costruzioni dell’architettura rurale sono divenute di recente la residenza di riferimento per il ritorno alla natura. Di seguito alcuni esempi di residenze di campagna.

Nel Quattrocento ha origine il significato moderno di «villa» che genericamente può essere indicata come una tipologia abitativa ampia ed elegante, circondata da un giardino o parco più o meno estesi.
Il prototipo della “villa” è più antico, risale all’epoca romana, che era insieme centro di organizzazione agricola e luogo di svago. Il carattere rurale di queste residenze si perde nel Medioevo con il prevalere delle fortificazioni, dovute alle impellenti necessità difensive di quei tempi.
Nel XV secolo i castelli e le varie residenze fortificate cominciano a perdere i connotati di puri e semplici luoghi di difesa per modificarsi, ad esempio, nelle più ariose strutture dei casini di caccia.
Una delle caratteristiche dell’architettura delle ville è il riuso di edifici preesistenti. Il problema della trasformazione degli spazi è risolto a volte con un mascheramento totale, che non implica però la completa distruzione (rara sia per motivi economici che di fedeltà storica).
Eredi naturali dei casini di caccia sono le piccole «ville di delizia» cinquecentesche, che abbinano il recupero delle parti storiche a nuovi spazi, con ampie stanze e numerose logge.
La villa seicentesca sviluppa valenze architettoniche recanti un gusto accentuato per il monumentale. L’edificio diventa imponente e le ricche decorazioni solitamente esaltano le imprese e le virtù della famiglia. Ad alleggerire i fasti delle ville, nascono i leziosi giardini all’italiana, la cui moda prosegue fin nel pieno Settecento. Purtroppo questa moda verrà sostituita (e causerà perdite gravi) dalla predilezione per il giardino romantico all’inglese. Non si tratta solo di una mera differenza di stili: al giardino razionale, simbolo del dominio dell’uomo sul cosmo, subentra il parco come contemplazione della natura «selvaggia», una sorta di ritorno allo stato di natura teorizzato da Rousseau.

Casa Romita – Questa villa, costruita nel 1885, è una magnifica testimonianza delle capacità costruttive ed architettoniche tardo ottocentesche. Le possenti strutture edificate in pietra e mattoni non gravano minimamente sull’armonia delle facciate. La presenza delle due torri, San Gregorio e Sant’Andrea, delle quali l’ultima provvista di pregevole campana in bronzo, accresce il fascino architettonico della villa donandole l’aspetto di una costruzione ben più antica

Villa Fiorenza – La villa, ristrutturata di recente, consiste in un edificio principale ed in un edificio più piccolo posto sul lato Est. L’edificio principale è disposto su 3 livelli: al piano terra si trova l’ampio ingresso fornito di bagno di servizio, un soggiorno ed una grande cucina provvista di saletta vetrata per il pranzo. Al 1° piano troviamo un soggiorno con balcone dal quale si accede da un lato alla camera da letto e dall’altro al grande bagno con cabina armadio. Sempre dal soggiorno del 1° piano si accede all’ampia mansarda suddivisa in 3 ambienti. Sul lato Est della villa è stato realizzato un piccolo appartamento fornito di accesso indipendente e costituito da soggiono, cucina con cantina, camera e bagno.
Gli ambienti sono stati decorati ed arredati con grande gusto: dipinti, tappeti, lampadari ed ogni altro elemento dell’arredo contribuiscono a rendere questa residenza davvero unica.