le origini

da residenza rurale a strutture di rappresentanza anche destinate ai piaceri fisici e intellettuali

l'evoluzione

centro di organizzazione agricola e luogo di svago... ville monumentali ... ville come complessi agricoli ...

la diffusione

prima come presidio del territorio, poi indice di benessere, ora necessità di recuperare il rapporto uomo-natura

le forme

variate nel corso dei secoli con gli stili architettonici, ridefiniti dai materiali locali e dalle disponibilità economiche

la struttura

torre, corte, in semplicità senza sfarzo, oppure scalinate, esedre, ampi volumi, comunque logge aperte sulla natura

elementi decorativi

fontane, fregi, capitelli, lanterne, stucchi, affreschi, balaustre, serrature, banderuole, mensole, ed altro ancora ...

La terra, ormai dissodata e seminata, e la pastorizia divengono le occupazioni sussidiarie e complementari dell’agricoltura.
Al posto delle “masserie di pecore” compaiono, con lo sviluppo della cerealicoltura, le “masserie da campo” e spesso i due tipi si fondono in masserie da campo e di pecore.
L’architettura rurale pugliese risente di uno schema aperto; ciò è comprensibile data la funzione di questo: il favorire il contatto fra l’edificio e l’ambiente circostante, giustificabile quando l’ambiente è favorevole, diviene inattuabile per la Puglia, terra tormentata da tante scorrerie e lotte sociali.