le origini
La politica economica ha influenzato non solo la diffusione numerica delle dimore rurali sul territorio, ma anche la specifica progettazione degli edifici.
Se le prime testimonianze si riferiscono a semplici capanne, con struttura in legno e copertura in paglia, usate, soprattutto nel Medioevo, come abitazioni temporanee, è nei primi decenni dell’ Ottocento che si sviluppa maggiormente la tipologia della casa rurale.
L?elemento di maggior influenza per la rapida diffusione della casa colonica è il nuovo contratto agricolo della mezzadria, introdotto proprio all’inizio del XIX secolo. Secondo la testimonianza di Jean Charles Lèonard de Sismondi (1773-1819), teorico di economia politica, il concetto di mezzadria prevede che il ‘mezzadro riceva dal padrone il podere già avviato, colla cosuccia necessaria per l’ abitazione, e con il bestiame e il picciol capitale di attrezzi rurali, di foraggi e sementi che abbisognano pel lavoraccio (“). Si obbliga così il mezzadro ad eseguire, col concorso della propria famiglia, tutti i lavori della terra, godendo a vece di salario, della metà de’ raccolti. L’altra metà dei quali deve andare al padrone”. La mezzadria ha avuto larghissima diffusione sul territorio, facendo leva sulle necessità economiche della popolazione. Il territorio ha così visto la diffusione di costruzioni realizzate appositamente per ospitare il nucleo familiare dei mezzadri e per dare ricovero agli animali e agli attrezzi agricoli. Da semplice capanna, la residenza dei contadini, in funzione delle dimensioni del terreno da coltivare e del numero delle colture, il casale si è sviluppato in senso dimensionale, grazie anche all’ introduzione di nuovi sistemi costruttivi.